MASCA, MASCRA, MASCARA...seduzioni, fantasmi, rappresentazioni

“Lavatoio Contumaciale” Associazione culturale diretta da Tomaso Binga
P.za Perin Del Vaga, 4 – Roma 5-11 dicembre 2011.

MASCA, MASCRA, MASCARA…”

seduzioni, fantasmi, rappresentazioni
Mostra fotografica di Grazia Menna (Niger/The Gerewool) e Valter Sambucini (Lucca Comics & Games 2011)

 

dall’articolo di Carla Guidi per Telesport del 5 dicembre 2011

….”La maschera si indossa per coprire l’intero viso o solamente gli occhi che da soli possono rivelare desiderio, paura, invidia, rabbia, minaccia… A questa fa da complemento il costume ed il trucco che può a sua volta “mascherare” il corpo e nasconderne l’identità, oppure accentuarne le caratteristiche e potenziarne l’immagine …L’etimologia della parola si perde nella notte dei tempi e molte sembrano essere le origini, ma sappiamo che il suo significato “estetico e rituale” può assumere valenze di “protezione” dagli spiriti o per comunicare con essi, seduzione nei rituali di accoppiamento nelle culture cosiddette primitive, ma anche nelle nostre tribali notti da discoteca; provocazione aggressiva, potenziamento dell’immagine e rappresentazione poetica, nei vari gradi di accesso al simbolico, quando il quadrante delle emozioni, il viso colorato o coperto da maschera che ne accentua l’espressione o la trasforma, viene usato come metafora o come illusionismo ipnotico, nelle gare, nelle guerre, nei carnevali come trionfo del comico e della trasgressione di ogni regola, o come assunzione di regole stabilite (e/o di personaggi) a priori, nel codice del teatro, infine come strumento che permette di superare le convenzioni spazio-temporali per accedere all’interno di un mondo “altro”, divino, rituale, mistico, eroico, fantastico… Un’operazione non sempre semplice e priva di rischi, anche semplicemente psicologici. Un esempio per tutti la maschera di Sileno, uno dei simboli per eccellenza della morte iniziatica…uno strumento con il quale captare la forza soprannaturale degli spiriti e appropriarsene, spesso associata al culto degli antenati o al totem animale, oppure maschera come simulacro del dio attraverso la quale la divinità stessa agisce e possiede temporaneamente l’uomo. Come non citare S. Freud nel “Significato opposto delle parole primordiali” (1910) dove la scelta tra gli opposti significati avveniva non attraverso la fonetica, ma attraverso la gestica, (anticipata nella scrittura da immagini). In ciò egli trova “una conferma del carattere regressivo, arcaico, dell’espressione del pensiero nel sogno”. Ma se “la vida es sueño” perchè non sognare? Soprattutto quando il sogno ci rivela la radice dei nostri desideri e ci spinge a riflettere sulla realtà e per questo poter essere in grado di trasformarla.” ……..
Carla Guidi – [www.carlaguidi-oikoslogos.it]